16 dicembre 2013

BASKIN: BASKET INTEGRATO

Ciao!
Eccoci ancora qui per parlare di basket, o meglio, di basket integrato!
La sigla è BASKIN e ne ho potuto fare esperienza qualche anno fa con la mia vecchia squadra di basket che ha collaborato ad un progetto di solidarietá con la scuola media di Vigarano Mainarda (FE).
Ho potuto giocare una partita e raccogliere le esperienze di ragazzi con o senza disabilitá.
Personalmente non ne conosco la storia e l'intero regolamento, quindi ho dovuto cercare in rete, e questo mi sembra l'articolo piú appropriato, preso dal sito www.superando.it; a fine post trovate anche un video!


Si ispira al basket, ma è una nuova attività sportiva a tutti gli effetti il baskin(abbreviazione di basket integrato), con le sue caratteristiche particolari e innovative. Si tratta in sostanza di una disciplina nata da alcuni anni a Cremona - in un contesto scolastico e dalla collaborazione di genitori, professori di educazione fisica e di sostegno – per permettere a giovani normodotati e a giovani con qualsiasi tipo di disabilità fisica e/o mentale (che consenta il tiro in un canestro) di giocare nella stessa squadra, composta sia da ragazzi che da ragazze. L’obiettivo principale è quello di mettere in discussione la “rigida struttura” degli sport ufficiali, diventando un vero e proprio “laboratorio di società”.
Dieci sono le semplici regole del baskin, volte a valorizzare il contributo di ogni ragazzo o ragazza all’interno di una squadra: infatti il successo comune dipende realmente da tutti. Tale adattamento – che personalizza la responsabilità di ogni giocatore durante la partita – permette di superare positivamente la tendenza spontanea a un atteggiamento “assistenziale” a volte presente nelle proposte di attività fisiche per persone con disabilità.
In sintesi il regolamento adatta: 1) il materiale (uso di più canestri: due normali e due laterali più bassi; possibilità di sostituzione della palla normale con una di dimensione e peso diversi); 2) lo spazio (zone protette previste per garantire il tiro nei canestri laterali); 3) le regole (ogni giocatore ha un ruolo definito dalle sue competenze motorie e ha di conseguenza un avversario diretto dello stesso livello. Questi ruoli sono numerati da 1 a 5 e hanno regole proprie); 4) le consegne (possibile assegnazione di un tutor, ovvero di un giocatore della squadra che può accompagnare più o meno direttamente le azioni di un compagno con disabilità).
«Anche i ragazzi normodotati – spiega Laura Carini della Segreteria dell’AssociazioneBaskin ONLUS, che dal 2006 costituisce il riferimento di tale attività - beneficiano di questo percorso. Infatti nel baskin essi imparano ad inserirsi e a organizzare un gruppo che conta al suo interno gradi di abilità differenti. Essi devono così sviluppare nuove capacità di comunicazione, mettendo in gioco la propria creatività e instaurando relazioni affettive anche molto intense. Inoltre la condivisione degli obiettivi sportivi con i ragazzi disabili permette loro di apprezzare le ricchezze e le capacità che la diversità porta con sé. Riguardo a questi ultimi, dopo sei anni di attività possiamo dire che i risultati raggiunti sono considerevoli: è aumentata infatti la fiducia in se stessi, la capacità di coniugare il sacrificio al piacere, sono cresciute le abilità psicomotorie e quelle di interazione con i ragazzi e con gli adulti».
Vi lascio anche il link di un video di presentazione del baskin, fatto molto bene!
Buona visione
http://www.youtube.com/watch?v=VhZs7Y0LSv4
alla prossima
Giovanna

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